Feedback e Feedforward

Ecosistemica opera secondo un’ottica evolutiva dove ogni ciclo di lavoro è completo solamente dopo aver integrato gli apprendimenti del ciclo precedente. Inoltre è uno spazio di crescita individuale e collettiva, nel quale le persone si possono - seguendo quanto scritto negli accordi - stimolare vicendevolmente per apprendere dai propri errori e dai propri successi.

Attraverso la cultura del feedback si informano i comportamenti futuri attraverso l’analisi dei comportamenti passati, attraverso punti di vista molteplici si supera l’autoreferenzialità e i bias dell’individuo o della bolla.

Se il feedback informa dal passato al presente e al futuro il feedforward è un meccanismo che informa il presente attraverso i futuri. Questa è una pratica logicamente impossibile che però trova la sua applicazione nel contesto del design critico, del design speculativo e del near future design. Immaginando contesti futuri o speculativi si può ragionare rispetto a come ci si sarebbe potuti arrivare, i processi, le relazioni, gli input e gli output. Questa attività di mappare ciò che da futuri desiderati o meno, ritorna nel presente, lo può modificare per scongiurare potenziali comportamenti dannosi o per incorporarne di virtuosi.

Il feedback e il feedforward derivano dal contesto del pensiero sistemico e più nello specifico dalla cibernetica.

Di seguito un estratto dall’articolo Cibernetica delle Comunità di Daniele Bucci e Valeria Loreti

Cibernetica

“La cibernetica è la scienza che studia i principi astratti dell’organizzazione nei sistemi complessi. Si occupa non tanto di ciò di cui è composto un sistema, ma di come questo funziona. La cibernetica si concentra sul modo in cui i sistemi utilizzano informazioni, modelli e azioni di controllo per orientare e mantenere i loro obiettivi, contrastando al tempo stesso le varie perturbazioni. Essendo intrinsecamente transdisciplinare, il ragionamento cibernetico può essere applicato per comprendere, modellare e progettare sistemi di qualsiasi tipo: fisici, tecnologici, biologici, ecologici, psicologici, sociali o qualsiasi combinazione di essi. La cibernetica di secondo ordine in particolare studia il ruolo dell’osservatore (umano) nella costruzione di modelli di sistemi e di altri osservatori.”

Francis Heylighen e Cliff Joslyn

Ma come si comprende, si progetta e si modella un sistema?

Per semplificare possiamo prendere il classico esempio del termostato utilizzato anche da Francis Heylighen e Cliff Joslyn.

Un sistema è composto da elementi (tangibili e intangibili) che si interconnettono all’interno di un contesto. Nel caso del termostato possiamo definire la temperatura interna, quella esterna, il termostato e la struttura fisica che separa la stanza dall’esterno. L’obiettivo di questo sistema artificiale è di mantenere la temperatura della stanza costante ad un certo livello.

A questo punto possiamo introdurre diversi elementi che garantiscono la stabilità dinamica di questo sistema:

Feedback, quando il termometro del termostato, posto all’interno della stanza, registrerà una temperatura superiore al livello al quale è stato impostato, il meccanismo si spegnerà per riaccendersi appena la temperatura sarà inferiore. Questo è un feedback negativo e tende a mantenere in equilibrio un sistema. Il feedback positivo è invece una retroazione che continua a rafforzare un fenomeno all’interno del sistema, in questo caso potrebbe essere un dispositivo che all’aumentare della temperatura aumenta il flusso di aria calda.

Feedforward, se il termometro del termostato fosse posto all’esterno della stanza potrebbe misurare la temperatura esterna e governare quella interna in base a dati su eventi che si verificheranno successivamente all’interno della stanza. In un certo senso è un dispositivo di regolazione che agisce su flussi di informazione che ancora non sono disponibili direttamente all’interno del sistema stanza che vogliamo mantenere in equilibrio.

Buffer, le mura della stanza, con la loro composizione, tenuta termica, struttura, e geometria possono essere considerate buffer. Sono elementi che determinano la velocità con la quale le fluttuazioni esterne influiscono nel sistema interno.

Questi sono i 3 meccanismi base di controllo, è importante ricordare che all’interno di un sistema possono essercene diversi, che collaborano o competono per raggiungere obiettivi differenti. Qui li abbiamo riportati a scopo divulgativo, ma se volete saperne di più e comprenderli più approfonditamente in contesti differenti (sociali, economici, biologici, ecc), vi consigliamo un articolo imperdibile di Donella Meadows, Punti di leva: dove intervenire in un sistema.

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