Ritualità

Ecosistemica utilizza delle ritualità per dare significato e spessore ad alcuni momenti sociali e conviviali e per garantire che la propria cultura si trasferisca alle nuove persone che ne fanno parte.

Siamo convinti che la ritualizzazione di alcune pratiche di governance possa essere un elemento importante per l’evoluzione delle organizzazioni e degli individui che le abitano.

Secondo il nostro punto di vista i rituali:

  • Accomunano e distinguono gruppi di persone;

  • Sono processi grazie ai quali ci si organizza per cambiare e apprendere consapevolmente in relazione all’ambiente;

  • Devono essere il risultato di processi condivisi di emersione, progettazione e formalizzazione, per far sì che non prevalgano sugli accordi presi collettivamente e non sfocino in routine potenzialmente tossiche per l'organizzazione.

I rituali sono particolarmente efficaci perché consentono alle persone che vi partecipano di entrare in uno spazio-tempo differente da quello esterno, quello che Huizinga chiama Cerchio Magico, dove valgono altre regole di interazione e dove la realtà esterna può essere vista in modo differente e quindi ridiscussa. In questo contesto il Master of Cerimony, ovvero chi guida le altre persone durante i rituali, ha grande responsabilità. La facilitazione e il processo esercitano un grande potere sugli individui all’interno del cerchio magico, per questo motivo, tutto quello che avviene nei rituali di governance è soggetto a retrospettive e feedback delle persone che partecipano.

Con la secolarizzazione, i rituali hanno iniziato ad essere visti con sospetto per le potenziali derive mistiche o di subordinazione. Quello che però vogliamo ricordare - anche attraverso il lavoro di ricerca di autori e autrici provenienti dalla sociologia e dall’antropologia - è che i rituali sono pratiche che da sempre accompagnano l’umano nella sua relazione fra individualità e collettività. Il tema è stato trattato in maniera molto approfondita da Richard Sennett nel libro Insieme, in questa board si possono approfondire gli elementi che distinguono i rituali secondo l’autore.

Catherine Bell, autrice di Ritual: Perspectives and dimensions definisce la ritualizzazione come “un modo per ottenere un ampio consenso [...] uno degli atti sociali più basilari nella costruzione della realtà.”

Ippolita nel capitolo Rituali Digitali nel libro Tecnologie del Dominio approfondisce come storicamente alcuni rituali siano stati uno strumento di dominio da parte di chi aveva un posizione di privilegio nel poterli utilizzare per plasmare la cultura di una certa fetta di popolazione. Nello stesso modo rituali e routine possono diventare uno strumento di controllo o di perdita di capacità critica all’interno di ambienti digitali. Questi spesso vengono progettati per massimizzare gli introiti facendo sì che le persone rimangano collegate il più possibile, alcune routine messe in campo rischiano di minare la salute e l’autonomia delle persone che utilizzano servizi e piattaforme social.

È possibile approfondire queste tematiche attraverso la formazione e consulenza elaborata da Daniele Bucci (Ecosistemica) e Guglielmo Apolloni sui rituali di governance nelle organizzazioni.

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